La rinuncia pedagogica ai modi della conoscenza discorsiva e le sue conseguenze sugli alunni e sugli insegnanti
La scuola deve superare gli equivoci pedagogici e assumersi il compito di trasmettere efficacemente le discipline teoriche.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
La scuola deve superare gli equivoci pedagogici e assumersi il compito di trasmettere efficacemente le discipline teoriche.
Fa sempre bene collocare quel che accade nella nostra scuola all’interno di un orizzonte più ampio, altrimenti non si uscirà mai dal provincialismo più passivo.
Non fa male proporre qualche esempio, tra le migliaia, di testi del tutto vuoti di senso (o quasi) che spesso coronano il lavoro dei pedagogisti. La presunzione che mandare dalla propria torre d’avorio messaggi oscuri, criptici, rechi alla disciplina lustro e spessore culturale va sempre messa a confronto con i risultati che tale mentalità ha prodotto nella scuola italiana (e non solo).
Discutere, discutere, discutere razionalmente è il meglio che si possa fare
Il progressismo è la presunzione di introdurre una novità e cercare di convincere con ogni mezzo o addirittura costringere la gente ad adottarla, insomma la presunzione di imporre la novità dall’alto.
Il pedagoghese è un gergo, e sembra incarnare la precisa vocazione ad escludere chi non si occupa in prima persona di pedagogia, oltre che a girare quasi sempre a vuoto attorno a poche e malsicure conoscenze.
Per superare la crisi della conoscenza nella scuola occorre conoscere la storia della scuola e gli errori della pedagogia.