L’educativismo? Qualcuno lo riconobbe sessant’anni fa…
C’è chi si espresse con parole nette sulla pedagogia di stampo romantico che attribuisce al bambino capacità che ancora non possiede
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
C’è chi si espresse con parole nette sulla pedagogia di stampo romantico che attribuisce al bambino capacità che ancora non possiede
Da anni gli insegnanti della scuola italiana sono invitati a prendere atto dell’esistenza di diversi stili cognitivi per mettere in discussione la loro didattica.
Si susseguono però gli studi accademici che dimostrano che può essere un errore
La reazione d’oltralpe non è di chiusura al nuovo in quanto tale, ma semmai una indisponibilità a un nuovismo acritico, senza limiti e senza distinzioni
Che ne pensa il prof. Sven Glietenberg della scuola di oggi?
Che ne pensa la prof.ssa Kate Cook della scuola di oggi?
Il confronto tra sistemi educativi di paesi lontani tra loro non equivale certamente a una dimostrazione indiscutibile; eppure può fornire qualche utile elemento di riflessione
Riportiamo qui il testo di un intervento di Chistophe Duval, rappresentante del “Manifeste pour la reconquete d’une école qui instruise” che in Francia raccoglie migliaia di adesioni
Anche all’estero non mancano i dibattiti sulla scuola, non di rado centrati proprio sulle idee pedagogiche, anziché sulle sole ragioni di economia dell’istruzione
Nella scuola tendiamo ad introiettare le novità in modo acritico, spesso senza nemmeno indagare quali effetti esse abbiano prodotto nei paesi in cui sono state introdotte prima
Il sistema scolastico svedese ha già cercato di sostituire la conoscenza con l’istruzione, intesa come educazione dei bambini. A causa di questo cambiamento, in cui è stata sottovalutata l’importanza della conoscenza, i risultati della Svezia nelle competenze di base, come la lettura, si sono molto deteriorati.
The Swedish school system already tried to replace the “knowledge” with “instruction”, understood as the bringing up of children. Thanks to this change where the importance of knowledge was underestimated, Sweden’s results in the basic competencies such as reading had deteriorated very much.